Laura
Lattuada (attrice e scrittrice)
Poggio Catino (Rieti) 2.8.2011
Intervista di Gianfranco Gramola
Una
grande professionista, una persona perbene e anche una brava cuoca
Sono
nata a Milano il 1° giugno del 1960. Studio lingue, ma poi penso di iscrivermi
all'Accademia dei Filodrammatici e, dal momento in cui supero il provino e vengo
ammessa, decido che 'da grande' farò l'attrice. Inizialmente lavoro subito in
tv: Rai 1, la prima serata della domenica, quelli che si chiamavano sceneggiati.
Il primo si intitola "Storia di Anna", regia di Salvatore Nocita,
storia e morte di una tossica: per questo personaggio vinco nel 1982 il
Telegatto come attrice rivelazione dell'anno. Da lì segue "Piccolo mondo
antico", sempre di Nocita, dove mi ritrovo a recitare con Alida Valli,
interpretando quello che era stato il suo ruolo, mentre lei fa la cattiva
marchesa Maironi. Poi ancora con la regia del grande Sandro Bolchi
"Melodramma" con Gastone Moschin e molti altri. Poi dopo 3 anni, nel
1985, Gigi Proietti mi chiama per essere Rossana accanto a lui nel "Cyrano
de Bergerac": da lì parte un'altra vita in teatro, 3 anni di seguito di
repliche con lui e poi tanti spettacoli da Goldoni a Shakespeare, dai
contemporanei americani a quelli italiani, ai greci, Eschilo, Aristofane,
Sofocle... Ho
avuto il privilegio di recitare accanto a Gabriele Lavia, Michele Placido, Luca
Zingaretti, Johnny Dorelli, Tino Carraro, Massimo Venturiello, Flavio Bucci,
Gianfranco D'Angelo, Giancarlo Zanetti... A metà di questo lungo cammino
teatrale ho fatto anche l'esperimento di una lunga serie per Mediaset,
"Colletti bianchi", dove ero protagonista con attori comici pazzeschi:
da Giorgio Faletti a Teo Teocoli a Franco Oppini. E ho mollato per quasi tre
anni il teatro, facendo la conduttrice con Luciano Rispoli, prima in Rai e poi a
TMC, di due trasmissioni di successo... ma il teatro non si scorda mai e così
ho ri-mollato tutto e sono tornata in palcoscenico! L'ultimo spettacolo è della
passata stagione: "Adorabili amici" con Ettore Bassi e la regia di
Patrick Rossi Gastaldi. E poi... a Leonardo cercavano un'attrice per un nuovo
format...
Teatro
Cyrano
de Bergerac - La
Pamela - I tre moschettieri - Il giocatore - Il magnidico cornuto - Io e mia
figlia - Lungo i sentieri del sogno - Lettera allo sposo - Stringimi a te,
stringiti a me
- Il berretto a sonagli
- Bodies - Uscirò dalla tua vita in taxi - Non si sa come
- E' ricca, la sposo... l'ammazzo - L'amico di tutti
- Aiace - L'anatra all'arancia
- Coefore
- Il collezionista
- L'uomo dei sogni - La guerra dei Roses
- Paura d'amare
- Adorabili amici
- L'inferno non esiste.
Televisione
e cinema
Racconto
d'autunno - Storia di Anna - Piccolo mondo antico
- Melodramma - I promessi sposi
- L'ombra della spia
- Colletti bianchi
- Lei e lui
- Incantesimo 3
- Ti amo Maria!
Televisione
come conduttrice
Invito
a teatro, tre serie di 24 puntate sul teatro (Rai3)
- La Rete,
una stagione di dirette il sabato pomeriggio con Luciano Rispoli
(Rai2) - La più bella sei tu, tre serie di prime serate con Luciano Rispoli
(TMC) - Passpartout,
interviste a casa di personaggi della cultura, dello spettacolo, dello sport -
Leonardo
e Arturo,
canali satellitari Sky.
Curiosità
-
La
sua citazione preferita è:”Ci sono delle regole e bisogna rispettarle!… ma
ogni tanto è bene cambiare prospettiva! Altra sua citazione è:” In alcuni
casi metterci del tempo è la via più breve”.
- Ha
ricevuto parecchi premi: Telegatto "Rivelazione televisiva
dell'anno"1982 - Microfono d'Argento - Maratea Teatro - Personalità
Europea 2006 - Positano Top Parade - ecc...
- Fra le sue passioni c’è quella
di viaggiare, arrampicarsi in cima alle montagne... e correre almeno 1 ora al
giorno!
-
Ha ideato il Premio Ratto delle Sabine, di cui cura la direzione artistica, che
viene dato assegnato ogni estate in un borgo della “Sabina” ad una donna che
abbia almeno "60 primavere alla
spalle e che continui a vivere la sua vita con entusiasmo, curiosità ed
energia".
Intervista
E’ nella
sua casa di Poggio Catino (Ri). Si sta godendo l’estate lontana dallo stress
cittadino.
Com’è
iniziata la tua avventura nel mondo dello spettacolo, Laura?
Come avrai
letto nella mia biografia ho iniziato iscrivendomi all’Accademia dei
Filodrammatici di Milano, una scuola che si faceva fare di pomeriggio e
quindi la mattina potevo fare tranquillamente il Liceo. Ho iniziato con questa
scuola perché mi incuriosiva l’idea di studiare delle materie interessanti.
Ricordo che c'era quella del mimo che mi piaceva molto e poi altre, però non
c’era minimamente l’idea o il progetto di fare l’attrice. Poi sono stata
molto fortunata e ho cominciato a lavorare subito, con grandi personaggi, e mi
è piaciuto moltissimo questa nuova esperienza che è diventato il mio lavoro.
Ho visto
una lunga lista di personaggi illustri con cui hai lavorato. Uno di questo che
ricordi con molto affetto?
Ce ne sono
veramente tanti, Gianfranco. La maggior parte degli artisti che hanno lavorato
con me, sono rimasti degli ottimi amici. E questo è una cosa molto bella. Però
uno dei personaggi che ricordo con molta ammirazione sicuramente è stato Gigi
Proietti. Allora avevo 24 anni e avevo già fatto tanta televisione. Con lui ho
fatto in teatro Cyrano de Bergerac. Con Gigi ho fatto il teatro vero, quello del
Sistina e lui ricordo che era molto divertente, simpatico.
Io all’epoca ero ancora una milanese verace e l’incontro con una
persona romana come Gigi, così straripante, mi ha svegliata (risata) ed
entusiasmata.
Finito il
lavoro, frequentavi i colleghi?
Soprattutto
quando uno fa teatro li frequenti per forza. Gli spettacoli durano un paio di
stagioni, certi anche tre, quindi a parte la pausa estiva, si sta insieme
tantissimo. Quando non sei a casa tua, sei con loro, ceni con loro, il più
delle volte viaggi insieme ai tuoi colleghi, in macchina. Se la mattina vai a
vedere una cosa e il pomeriggio vai al cinema, fai tutto con i colleghi. Per cui
li frequenti tantissimo e si crea un feeling. Io nella mia vita privata sono
molto riservata e quindi odio il giro romano modaiolo. In compenso a me piace
molto cucinare e quindi invito spesso a cena i miei colleghi molto volentieri,
però a casa mia, non in giro.
La tua più
grande soddisfazione in campo artistico, qual’é stata?
Di aver
iniziato bene. Quello è stato un grande privilegio, nel senso che io ho
interpretato quelli che all’epoca erano chiamati sceneggiati, che negli anni
’80 facevano 12 milioni di spettatori, che si chiamava “Storia di Anna”,
facendo ben 16 milioni di spettatori nella puntata finale. Sono contenta di
essere riuscita ad entrare in quella fase della televisione che adesso è morta,
che non c’è più, perché con l’avvento di tutte le tv private, la
televisione si è molto frazionata, nel bene e nel male. Quei sceneggiati
targati anni ’80, per me erano molto belli, dove c’erano le grandi
trasposizioni letterarie. Io ho fatto “Piccolo mondo antico” con Alida
Valli, ho fatto delle cose con Sandro Bolchi e ho avuto il privilegio di
lavorare con grandissimi artisti. Adesso ci sono tanti giovani registi bravi,
però dopo 3 anni uno non se li ricorda neanche più. Uno magari si ricorda il
nome della serie, dell’attore principale, però non ricordano il nome del
regista. Io ho avuto il piacere di lavorare con grandi registi e avere a fianco
grandi artisti. Questa è stata una grande soddisfazione, pensando che ci sono
arrivata abbastanza facilmente. Sono contenta e soddisfatta.
Ho visto
dei filmati su You Tube dove tu visiti le case dei personaggi famosi. Qual è la
casa più originale che hai visto?
Si! C’è
questo attore che si chiama Marco Bonin, uno che fa tante fiction e che ha fatto
un film che è andato molto bene in America. Lui ha una casina piccola a
Trastevere che mi ha colpita molto
perché è su due piani. Quello che dal pian terreno va al primo e dal primo al
secondo, sono una spessissima lastra di cristallo però trasparente e quindi fa
un effetto stranissimo, perché si vede tutto di sotto. E poi uno che ha una
casa stranissima perché è piena di gadget, di cose americane e quella di Luca
Tommassini, il coreografo di Madonna. Li ha una casa pazzesca, pura anni ’60,
’70, con dei lampadari molto originali e altri pezzi stranissimi. Ci sono
delle palle che poi possono diventare delle poltrone, lampade particolari,
pareti scorrevoli, ecc… Io non ci vivrei mai, però l’ho trovata una casa
molto curiosa.
La più
bella?
Ce ne sono
due o tre. Uno è sicuramente quella di Renato Balestra che ha un attico e
super attico pazzesco. Vede tutta Roma a 360 gradi, un salone che sarà
200 metri quadri, con dei terrazzi. Ha di bello appunto questa vista su Roma che
non saprei come commentare talmente bella. Un altro che ha una casa molto bella,
ma non bellissima, ma che ha degli interni molto particolari, con dei mobili
molto belli è quella di Andrea Giordana. Ha una casa meravigliosa, in un
vecchio palazzo nel quartiere
ebraico di Roma, il Ghetto.
Quando non
lavori, quali sono i tuoi hobby?
A me piace
molto fare sport, sono una grande sportiva. Mi faccio i miei bei 12 chilometri
al giorno di corsa. E’ tutta salute.
Un tuo
pregio e un tuo difetto?
Il pregio è
che sono una persona per bene, me lo dico da sola (risata). Il mio difetto
probabilmente è che alla fine sono abbastanza orgogliosa. Se qualcuno mi dice
qualcosa di sgradevole, ci rimango talmente male che poi non gli rivolgo più la
parola.
Hai un
sogno o un progetto artistico?
Ho dei
progetti che ho scritto io per la televisione, dei format e mi piacerebbe che
qualche canale me lo prendesse. Magari su questi canali di Sky che sono molto più
dinamici, più veloci rispetto ai canali Mediaset o Rai dove senza
raccomandazione è impossibile anche andare a fare anche il portaborse. Io a
Leonardo prima, e Arturo poi ci sono arrivata con facilità. Facevano un
provino. Il mio agente mi ha chiamato e mi ha detto:”Vorrebbero un’attrice,
non una conduttrice. Un’attrice che vada nelle case”. Ho fatto il provino e
mi hanno presa.
Parliamo
di Roma. Una milanese a Roma. Come ricordi l’impatto?
Inizialmente
a Roma sono stata veramente male. Prima, per lavoro, andavo e venivo da Milano a
Roma e viceversa. Diciamo che sono arrivata a Roma per fare lo spettacolo con
Proietti. Con lui sono stata tre mesi al Sistina, per lo spettacolo ed era il
1985. Poi ci sono venuta più spesso, sempre per lavoro. Io continuavo a pensare
che la mia casa era Milano. Avevo anche la casa a Roma, però quando stavo ferma
per lavoro, andavo a Milano, dicendo: “Torno a casa”. Adesso invece, per una
serie di motivi, ho fatto pace con questa città e non tornerei più a vivere a
Milano.
In quali
zone di Roma hai abitato?
Le zone
diciamo tutte (risata). All’inizio la mia prima casa era a Trastevere o
meglio, ho cambiato due volte casa in quel quartiere. Poi sono andata sulla
Cassia, alla Balduina, e alla fine mi sono fermata a Monteverde, il quartiere
molto bello, dove abito.
Cosa ti
manca di Roma quando sei via per lavoro?
Di Roma mi
manca moltissimo il verde. Io ho la fortuna di abitare vicino a villa Pamphili.
Poi sarò banale, però a me piace molto la casa e quindi mi manca la mia casa,
le mie abitudini e le mie comodità.
E con i
romani come ti sei trovata?
Non lo posso
dire, perché ancora adesso, quando perdo la pazienza dico:”Romani di
m…a”. (risata) Tiro fuori tutta la mia milanesità. Poi alla fine, rispetto
allo stile di vita più nordico, c’è da ammirarli, per via della filosofia di
vita. A volte sono un po’ cialtroni, pressapochisti, però sono molto
rilassati. La qualità della vita probabilmente alla fine è migliore. Io quando
sono a Roma sono molto più rilassata, mentre quando mi capita di stare in
qualche città del nord, tipo Torino o Milano, mi sento più stressata.
La cucina
romana ti piace?
E’
meravigliosa. Io adoro quelle cose di una volta, quelle che i milanesi schifano,
tipo la coratella, la pajata che adoro, la trippa alla romana…
La coda
alla vaccinara…
No! E’
l’unica cosa che non mangio.
Ma tu
cucini anche piatti della cucina romana?
Mi piace
molto cucinare, però non cucino piatti romani. Mi piace molto la cucina etnica,
anche la cucina del nord e arrivo fino all’Emilia Romana e Toscana. Faccio
qualche piatto siciliano, però non faccio piatti romani. Neanche l’amatriciana
so fare bene. Mi piace molto la cucina del tuo Trentino, adoro la polenta.
Nei
momenti liberi, in quale zona di Roma ami rifugiarti?
Mi piace
molto frequentare il mio quartiere. A me piace molto camminare. Sono molto
fortunata perché facendo scale e scalette in tre secondi arrivo a Trastevere.
Roma è bella anche per questo, cioè che ci puoi camminare fino a sfinirti, in
mezzo a tanta bellezza. Tu puoi camminare da piazza Argentina e arrivare a villa
Borghese a piedi. Se non ho niente
da fare, mi metto delle scarpe basse e vado a camminare, a volte senza una meta
precisa.
Ti piace
il romanesco?
No! Non ho
mai letto poesie del Belli, di Trilussa, ecc…
Per
un’artista, Roma cosa rappresenta?
Per i ragazzi
giovani, che arrivano adesso e che vogliono fare gli attori, rappresenta un
punto di arrivo, nel senso che la maggior parte delle produzioni partono a Roma.
Se uno vuole fare dei provini per il cinema o per la televisione, li fanno a
Roma, le due scuole più importanti come il Centro Sperimentale di
Cinematografia e la Scuola d’Arte Drammatica Silvio D’Amico, sono a Roma. Io
sono stata veramente fortunata perché ho cominciato a lavorare stando a Milano.
Ho lavorato molto con la televisione che allora si faceva in corso Sempione, poi
ho lavorato molto in un teatro di Milano, per cui ero sempre lì, nella mia città.
Comunque al giorno d’oggi, se uno vuole lavorare, deve fare la valigia e
venire a Roma.